Tenete, ditemi se sono pazzo o meno a scrivere sta roba per avere un 8 ù_ù
I Problemi Ambientali Legati
Ai Combustibili Fossili
I problemi ambientali dello sfruttamento dei combustibili fossili sono di due tipi: uno, certo, dovuto agli effetti immediati della degradazione dei siti e dell'inquinamento da prodotti della combustione (primari e secondari) accertati nocivi; il secondo, a lungo termine, dovuto alla possibile influenza sul clima che potrebbe conseguire dall'immissione in atmosfera di quantità di gas-serra in eccesso rispetto a quelle di origine naturale, principalmente anidride carbonica, ma anche metano. Quest'ultimo combustibile, in particolare, necessita di essere trasportato attraverso metanodotti che, al meglio, hanno perdite intorno al 5%, ma che raggiungono valori del 30% nei metanodotti siberiani. Queste perdite sono un inconveniente serio se si teme l'eccessiva introduzione di gas-serra in atmosfera: rispetto all'effetto serra, il metano è oltre 20 volte più efficace dell'anidride carbonica.
Specifichiamo subito che il secondo problema è una questione aperta ed è lontano dall'essere una certezza. Ci limitiamo qui alle seguenti osservazioni: sembra accertato che la temperatura media globale sia aumentata di mezzo grado nell'ultimo secolo e, parimenti, la concentrazione di anidride carbonica presente nell'atmosfera, nello stesso periodo, è aumentata del 25%. Rimane dubbio però il passaggio da semplice correlazione a rapporto causa-effetto tra i due fatti e, in particolare, se le attività antropogeniche ne siano la causa. Ad esempio, se è vero che la temperatura atmosferica media globale non è mai stata così elevata da 1400 anni a oggi, bisognerebbe pur trovare una spiegazione agli elevati valori di 1400 anni fa, quando non si avevano emissioni antropogeniche. E' necessario essere consapevoli che è limitata la nostra capacità di valutare l'eventuale influenza delle attività umane sul clima globale, sui cui cambiamenti è necessario stimare l'influenza di fenomeni ciclici naturali, come ad esempio quelli legati all'attività solare o ai moti della Terra (modificazioni dell'eccentricità della sua traiettoria, dell'obliquità del suo asse di rotazione e dei moti di precessione attorno al suo asse). In ogni caso, pur con tutti i dubbi che il problema merita, esso, ove fosse ritenuto rilevante, sarebbe uno stimolo maggiore a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili per l'approvvigionamento energetico.
Naturalmente, la produzione di gas-serra non è il solo tipo di inquinamento dall'uso dei combustibili fossili. Anzi: forse è il meno importante. Nella tabella seguente riportiamo i tassi di emissione di inquinanti dalle diverse risorse fossili. Si vede dalla tabella che, in linea di principio, la fonte più inquinante è il carbone, quella meno inquinante è il gas naturale.
L'Uranio
L’Uranio è un metallo pesante che si trova in piccole quantità in rocce, suolo, aria, acqua e cibi. Nella sua forma naturale, l’uranio è costituito da 3 isotopi, con una netta prevalenza (99.2745%) dell’isotopo 238. Tutti gli isotopi dell’uranio sono radioattivi, e hanno un tempo di dimezzamento mostrato nella Tabella.
A causa della sua grande vita media (4.468·109 anni), il 238U ha una attività molto bassa. Per utilizzarlo nei reattori nucleari, o nelle armi nucleari, è necessario arricchire l’uranio naturale con gli isotopi fissili 235U e 234U. Il materiale che ne deriva è noto come uranio arricchito, e la sua concentrazione di 235U in peso varia fra il 2% ed il 90%.
Il materiale di scarto di questo processo è noto come uranio impoverito (DU = depleted uranium), e contiene meno dello 0.7% di 235U. Il DU è meno radioattivo dell’uranio naturale di circa il 40%, e di circa un ordine di grandezza meno dell’uranio arricchito.
L'uranio impoverito, che emette particelle alfa e beta, con una attività di soli 14.8 mBq/mg, il DU è classificato nella fascia più bassa di rischio fra gli isotopi radioattivi. Per confronto, le attività specifiche dei due radioisotopi che maggiormente contribuiscono al fondo di radiazione ambientale, 40K e 222Rn, sono di circa 400 mBq/mg e 8 GBq/mg, rispettivamente.
I Rischi Dell'Energia Nucleare
Conseguenze in caso di incidente
La storia ha già mostrato la gravità delle conseguenze degli incidenti alle centrali nucleari. Le radiazioni a cui la popolazione viene esposta causano un maggiore rischio di morte per leucemia e tumore. Dall'incidente di Chernobyl la sicurezza delle centrali nucleari è diventato uno dei principali aspetti critici dell'energia nucleare per uso civile. Negli ultimi anni il progresso tecnologico ha notevolmente migliorato la sicurezza delle centrali nucleari dotate di reattori di ultima generazione.
Le scorie nucleari
Purtroppo le scorie nucleari sono un altro aspetto critico del nucleare. Non possono essere distrutte e l'unica soluzione, per il momento, sembra essere lo stoccaggio per migliaia di anni in depositi geologici o ingegneristici. La ricerca di un deposito sicuro è tra i principali obiettivi della UE e degli Usa. Sono necessari anni di studi e grandi investimenti per l'individuazione delle soluzioni di stoccaggio per centinaia di migliaia di anni.
Localizzazione centrali nucleari e proteste locali
Anche il processo di localizzazione di una centrale nucleare o del deposito di scorie è molto difficoltoso. Nessuna comunità locale accetta di sacrificare il proprio territorio per ospitare i rifiuti nucleari. La Sardegna, la Puglia, la Basilicata sono i recenti casi italiani di forti proteste antinucleari (2003). Nello stesso anno una comunità locale cinese si oppose con successo alla decisione del governo di costruire un deposito geologico di scorie attuando una dura e prolungata protesta. In entrambi i casi vinsero le popolazioni locali.
Matteo Giampetruzzi
C'è anche un disegnino mio tra i problemi ambientali e l'uranio, ma nn l'ho postato, sennò mi bannavate per aver postato materiale osceno...