postate i vostri compiti battuti al pc quì XD

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N a s h
view post Posted on 29/1/2009, 17:51     +1   -1




Tenete, ditemi se sono pazzo o meno a scrivere sta roba per avere un 8 ù_ù

I Problemi Ambientali Legati
Ai Combustibili Fossili

I problemi ambientali dello sfruttamento dei combustibili fossili sono di due tipi: uno, certo, dovuto agli effetti immediati della degradazione dei siti e dell'inquinamento da prodotti della combustione (primari e secondari) accertati nocivi; il secondo, a lungo termine, dovuto alla possibile influenza sul clima che potrebbe conseguire dall'immissione in atmosfera di quantità di gas-serra in eccesso rispetto a quelle di origine naturale, principalmente anidride carbonica, ma anche metano. Quest'ultimo combustibile, in particolare, necessita di essere trasportato attraverso metanodotti che, al meglio, hanno perdite intorno al 5%, ma che raggiungono valori del 30% nei metanodotti siberiani. Queste perdite sono un inconveniente serio se si teme l'eccessiva introduzione di gas-serra in atmosfera: rispetto all'effetto serra, il metano è oltre 20 volte più efficace dell'anidride carbonica.
Specifichiamo subito che il secondo problema è una questione aperta ed è lontano dall'essere una certezza. Ci limitiamo qui alle seguenti osservazioni: sembra accertato che la temperatura media globale sia aumentata di mezzo grado nell'ultimo secolo e, parimenti, la concentrazione di anidride carbonica presente nell'atmosfera, nello stesso periodo, è aumentata del 25%. Rimane dubbio però il passaggio da semplice correlazione a rapporto causa-effetto tra i due fatti e, in particolare, se le attività antropogeniche ne siano la causa. Ad esempio, se è vero che la temperatura atmosferica media globale non è mai stata così elevata da 1400 anni a oggi, bisognerebbe pur trovare una spiegazione agli elevati valori di 1400 anni fa, quando non si avevano emissioni antropogeniche. E' necessario essere consapevoli che è limitata la nostra capacità di valutare l'eventuale influenza delle attività umane sul clima globale, sui cui cambiamenti è necessario stimare l'influenza di fenomeni ciclici naturali, come ad esempio quelli legati all'attività solare o ai moti della Terra (modificazioni dell'eccentricità della sua traiettoria, dell'obliquità del suo asse di rotazione e dei moti di precessione attorno al suo asse). In ogni caso, pur con tutti i dubbi che il problema merita, esso, ove fosse ritenuto rilevante, sarebbe uno stimolo maggiore a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili per l'approvvigionamento energetico.
Naturalmente, la produzione di gas-serra non è il solo tipo di inquinamento dall'uso dei combustibili fossili. Anzi: forse è il meno importante. Nella tabella seguente riportiamo i tassi di emissione di inquinanti dalle diverse risorse fossili. Si vede dalla tabella che, in linea di principio, la fonte più inquinante è il carbone, quella meno inquinante è il gas naturale.

L'Uranio

L’Uranio è un metallo pesante che si trova in piccole quantità in rocce, suolo, aria, acqua e cibi. Nella sua forma naturale, l’uranio è costituito da 3 isotopi, con una netta prevalenza (99.2745%) dell’isotopo 238. Tutti gli isotopi dell’uranio sono radioattivi, e hanno un tempo di dimezzamento mostrato nella Tabella.
A causa della sua grande vita media (4.468·109 anni), il 238U ha una attività molto bassa. Per utilizzarlo nei reattori nucleari, o nelle armi nucleari, è necessario arricchire l’uranio naturale con gli isotopi fissili 235U e 234U. Il materiale che ne deriva è noto come uranio arricchito, e la sua concentrazione di 235U in peso varia fra il 2% ed il 90%.
Il materiale di scarto di questo processo è noto come uranio impoverito (DU = depleted uranium), e contiene meno dello 0.7% di 235U. Il DU è meno radioattivo dell’uranio naturale di circa il 40%, e di circa un ordine di grandezza meno dell’uranio arricchito.
L'uranio impoverito, che emette particelle alfa e beta, con una attività di soli 14.8 mBq/mg, il DU è classificato nella fascia più bassa di rischio fra gli isotopi radioattivi. Per confronto, le attività specifiche dei due radioisotopi che maggiormente contribuiscono al fondo di radiazione ambientale, 40K e 222Rn, sono di circa 400 mBq/mg e 8 GBq/mg, rispettivamente.

I Rischi Dell'Energia Nucleare

Conseguenze in caso di incidente
La storia ha già mostrato la gravità delle conseguenze degli incidenti alle centrali nucleari. Le radiazioni a cui la popolazione viene esposta causano un maggiore rischio di morte per leucemia e tumore. Dall'incidente di Chernobyl la sicurezza delle centrali nucleari è diventato uno dei principali aspetti critici dell'energia nucleare per uso civile. Negli ultimi anni il progresso tecnologico ha notevolmente migliorato la sicurezza delle centrali nucleari dotate di reattori di ultima generazione.
Le scorie nucleari
Purtroppo le scorie nucleari sono un altro aspetto critico del nucleare. Non possono essere distrutte e l'unica soluzione, per il momento, sembra essere lo stoccaggio per migliaia di anni in depositi geologici o ingegneristici. La ricerca di un deposito sicuro è tra i principali obiettivi della UE e degli Usa. Sono necessari anni di studi e grandi investimenti per l'individuazione delle soluzioni di stoccaggio per centinaia di migliaia di anni.
Localizzazione centrali nucleari e proteste locali
Anche il processo di localizzazione di una centrale nucleare o del deposito di scorie è molto difficoltoso. Nessuna comunità locale accetta di sacrificare il proprio territorio per ospitare i rifiuti nucleari. La Sardegna, la Puglia, la Basilicata sono i recenti casi italiani di forti proteste antinucleari (2003). Nello stesso anno una comunità locale cinese si oppose con successo alla decisione del governo di costruire un deposito geologico di scorie attuando una dura e prolungata protesta. In entrambi i casi vinsero le popolazioni locali.

Matteo Giampetruzzi

SPOILER (click to view)
C'è anche un disegnino mio tra i problemi ambientali e l'uranio, ma nn l'ho postato, sennò mi bannavate per aver postato materiale osceno...
 
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Escape;
view post Posted on 29/1/2009, 18:06     +1   -1




Mi scoccio di leggere, ma comunque, adesso cosa dobbiamo fare con sto coso?
 
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N a s h
view post Posted on 29/1/2009, 18:12     +1   -1




OT, era per aumentare le discussioni, e cmnq potrebbere essere un idea quella di lodarmi ù_ù
 
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Escape;
view post Posted on 29/1/2009, 18:14     +1   -1




OT? Vuoi aumentare le disc con ste cose e fai vedere che scrivi pure OT XD A sto punto sbattiamocene e usiamo questa discussione senza senso per floddare e cazzeggiare no?
 
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N a s h
view post Posted on 29/1/2009, 18:25     +1   -1




ok, postate i vostricompiti battuti al pc quì XD
 
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Escape;
view post Posted on 29/1/2009, 18:26     +1   -1




CITAZIONE (N a s h @ 29/1/2009, 18:25)
ok, postate i vostricompiti battuti al pc quì XD

Sarà il topic più frequentato :cetto: XD
 
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N a s h
view post Posted on 29/1/2009, 18:30     +1   -1




senti, allora cambio nome...

changiato ^^
 
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view post Posted on 29/1/2009, 19:05     +1   -1

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no, i miei sn troppo lunghi...
 
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N a s h
view post Posted on 29/1/2009, 19:10     +1   -1




eddai posta :addict:
 
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view post Posted on 29/1/2009, 19:12     +1   -1

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ma no battuti al pc
al max faccio delle scansioni e posto le img
 
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N a s h
view post Posted on 29/1/2009, 19:20     +1   -1




e allorano ù_ù
 
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view post Posted on 29/1/2009, 20:39     +1   -1

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xd
4 colonne per ogni compito sn assai da scrivere
xd
 
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OneUp
view post Posted on 29/1/2009, 20:50     +1   -1




MA io non solo mi metto a tradurre greco e latino e lo devo pure postare? XD....poi che ti posto anche filosofia? Chimica? boh XD ok ...o intendi compiti come compito in classe? PErchè lo faccio in classe e non lo posto mica qua...OTTOLANDIA U_U!
 
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Gabros_07 GLP
view post Posted on 8/2/2009, 08:46     +1   -1




Scemi...li copiate su WORD e li incollate nel foro

Alcool
SPOILER (click to view)
Escape Questo interessa a te U.U


Il consumo di alcool in Italia
Secondo i dati raccolti dall'istituto Eurispes nel 1999, in Italia sono stati consumati in un anno circa 4.700 milioni di litri di alcool, tra vino e superalcolici, una quantità che ci vede secondi solo rispetto alla Francia ed a pari merito con il Portogallo. Ciò indica che ogni italiano di età superiore ai 15 anni beve circa 105 litri di alcool l'anno, di cui circa 58 litri di vino, una bottiglia alla settimana, e 33 litri di birra. Questi si sommano a quasi mezzo litro di grappa e a 1 litro di superalcolici quali il whisky, il gin, il rum o il brandy. Per quanto riguarda invece il fenomeno dell'alcolismo, non considerato adeguatamente finora come un grosso problema dell' Italia, i dati sono impressionanti: è stato stimato che un milione e mezzo sono le persone alcoliste che abusano quotidianamente di alcool e circa tre milioni e mezzo sono le persone, in gran parte giovani, che pur non bevendo tutti i giorni, alzano il gomito più volte in un mese. L'analisi del fenomeno dell'alcolismo è complicato dal fatto che comunemente l'alcol non è ritenuto una potenziale droga e viene venduto e pubblicizzato senza una adeguata informazione e controllo sui pericolosi e dannosi effetti di un cattivo uso.


Metabolismo dell'alcool

L'alcool bevuto viene assorbito dall'organismo in minima parte già quando è nella bocca, ed in maggioranza nello stomaco e nell'intestino. La velocità di assorbimento dipende da vari fattori, tra cui la quantità di sostanza bevuta, la concentrazione di alcool nella bevanda o la presenza o meno di cibi nell'apparato digerente. Dallo stomaco, l'alcool passa nel fegato dove è presente una proteina, l'enzima alcool deidrogenasi, che trasforma l'alcol in altri prodotti utilizzabili dall'organismo, quali i lipidi, gli zuccheri, o l'acqua e l'anidride carbonica. La quantità in eccesso che il fegato non riesce a smaltire passa direttamente nel sangue ed è eliminata attraverso i polmoni (l'odore di alcool di chi ha bevuto troppo) o con l'urina. Il processo di trasformazione dell'alcool è però molto lento: il fegato impiega circa 2 ore per trasformare l'alcool presente in un normale bicchiere di vino da 150 ml. Non tutte le persone hanno la stessa capacità di assorbire e metabolizzare l'alcool: in linea generale, la proteina alcool deidrogenasi delle donne lavora più lentamente rispetto a quella degli uomini. È da dire che alcune persone ereditano nel loro patrimonio genetico una maggiore velocità rispetto ad altre. Inoltre, fattori quali il peso o la quantità di acqua presente nell'organismo influenzano la velocità di trasformazione dell'alcol.


L' intossicazione da alcool
L'alcol è una sostanza tossica che avvelena se presente in quantità eccessive: ci sono due diversi tipi di intossicazione: quella acuta, che compare poco tempo dopo aver bevuto grandi quantità di bevande e che dura per il tempo in cui l'alcool non è smaltito, e quella cronica dell'alcolizzato. L'intossicazione acuta è caratterizzata da un senso di eccitazione e di allegria esagerata, accompagnata però da un senso di confusione mentale, di lentezza nel controllare le sensazioni, poca prontezza nel rispondere agli stimoli esterni, di incertezze nell'equilibrio e nel movimento. A questo, può seguire un periodo di depressione e di sonnolenza. In un'intossicazione più grave non si riescono più ad articolare le parole, si ha nausea e vomito, non si riesce a camminare. L'intossicazione cronica è invece tipica di un abuso prolungato di alcool e può portare a malattie gravi e permanenti, come l'anoressia, la gastrite, la cirrosi epatica e altre.

Danni dell'abuso da alcool
Secondo i dati della ricerca Eurispes, il numero di morti in Italia per ragioni legate all'alcol sono ventinovemila l'anno, di cui 15000 per cirrosi epatica, 3000 per incidenti stradali e ed altre 11.000 per altre malattie. L'alcool provoca danni sulla capacità di funzionamento del fegato, riduce la capacità dei polmoni di filtrare e bloccare le sostanze estranee inalate con il respiro, altera il numero delle pulsazioni del cuore e la vasodilatazione delle vene e delle arterie. È stato ampiamente dimostrato anche l'effetto dannoso dell'alcool sul feto: ritardi nella crescita, malformazioni congenite e riduzione del peso del bambino appena nato.


Invecchiamento e alcool
Sono stati condotti alcune ricerche per indagare sugli effetti dell'alcool in persone di età superiore a 65 anni. Tali ricerche hanno segnalato innanzi tutto la diminuita tolleranza di un anziano rispetto ad un giovane alla stessa quantità di alcool ingerito. Ciò avviene non tanto perché l'anziano non è più capace di metabolizzare l'alcool ingerito, quanto per un fenomeno di disidratazione globale, per cui la stessa percentuale di alcool viene diluita in un volume inferiore di liquidi corporei. Ciò significa che una persona anziana può presentare dei problemi sebbene beva la stessa quantità di alcol di quando era giovane. Gli studi condotti hanno evidenziato che l'abuso di alcol è particolarmente dannoso per il senso di equilibrio, per una maggiore propensione alla depressione e per una diminuita capacità di reazione che, ad esempio, influenza sensibilmente la prontezza di riflessi in particolare quando si è alla guida. Un altro fattore non meno importante è il fenomeno detto poli patologia: in genere una persona anziana assume farmaci connessi a vari problemi di salute. L'alcool interagisce con l'assorbimento e la funzionalità di molte altre medicine e può determinare una ridotta efficacia della medicina stessa o può potenziane gli effetti collaterali. Particolarmente pericolosa è l'associazione alcool-sedativi ed alcool-sonniferi, in quanto gli effetti dannosi dell'alcool sono potenziati da questo tipo di farmaci. Inoltre, poichè le vie metaboliche per l'eliminazione di molti farmaci sono le stesse di quelle per l'alcool, si ha una più lenta eliminazione delle sostanze tossiche.


Consigli
Con ciò non è detto che non si possa bere una goccia di alcool. Al bere poco non è stato associato alcun male. Il bere con moderazione può essere un vantaggio. Molte ricerche hanno suggerito tanto una diminuzione del rischio di malattie connesse all'apparato cardiocircolatorio, quanto un aumentato benessere psichico, con una riduzione dello stress e della tensione ed un aumento della socializzazione e del buon umore. Attenzione però, in quanto uno dei rischi di un bevitore moderato è la facilità ad aumentare la dose di alcool, diventando, a volte, un accanito bevitore. Ma quant'è una dose moderata? Quanto possiamo bere? L'istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione indica una quantità quotidiana accettabile di alcool pari a 0.6 grammi per chilo di peso corporeo, che non deve superare 1 grammo per chilo, oltre il quale prevalgono gli effetti negativi. Se si considera che i grammi di alcool presenti in una bevanda alcolica si ottengono moltiplicando il grado alcolico per 0.79, e che il normale vino da tavola in genere ha un grado alcolico di circa 11%, un uomo che pesa 60 chili può consumare circa 450 ml di vino al giorno, più o meno tre bicchieri, mentre una donna, che metabolizza l'alcol più lentamente, circa 350 ml (due bicchieri). Bisogna ricordare che il fegato impiega del tempo per metabolizzare l'alcool. Quindi, il bere con moderazione significa anche non bere tutta la quantità consentita in tempi ravvicinati, dando il tempo all'organismo di smaltire la quantità.


Poi posto anche gli altri!
 
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Dallas Maver
view post Posted on 8/2/2009, 09:59     +1   -1




ecco questa è una bozza di un tema ke avevo fatto:

SPOILER (click to view)
L’Amicizia

R.W.Emerson aveva ragione quando disse che l’Amico è la persona davanti alla quale posso pensare ad alta voce perché, soprattutto per un ragazzo della mia età, un’ottima amicizia può condizionare la vita.
Infatti gli amici sono una parte fondamentale della nostra vita e non tutti quelli che conosciamo sono nostri amici. L’amico è colui che ci sta accanto nei momenti di bisogno, che ci dà consigli, che ci consola, è colui al quale possiamo raccontare i nostri segreti. L’amico ci accetta come siamo e non ci chiede di cambiare ed è la persona di cui ci possiamo fidare perché speriamo che non ci tradirà mai.
L'amicizia fa si che ogni giorno diventi più speciale per noi, perché sappiamo che c'è qualcuno in qualche parte del mondo che ci offrirebbe la propria amicizia.
Infine è colui con cui ridi, piangi e sogni. La cosa più importante in un rapporto di amicizia, secondo me, è il rispetto, la sincerità, la comprensione e la complicità.
Ho un buon carattere infatti riesco ad avere dei buoni rapporti di conoscenza quasi con tutti, ma di vera amicizia solo con alcuni.
Concludo dicendo che è vero che chi trova un amico trova un tesoro,perchè gli amici sono da ritenersi un tesoro come l’acqua nel deserto, cioè indispensabili per poter vivere bene.
 
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15 replies since 29/1/2009, 17:51   101 views
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